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Fenòliche, Resine.

Chim. - Si designa con questo nome una vasta classe di resine termoindurenti sintetiche, prodotte a partire da fenolo (o suoi derivati) e formaldeide o altre aldeidi superiori. Sono impiegate per la fabbricazione delle materie plastiche fenoliche (o fenoplasti), come pure di vernici, pitture, lacche ed adesivi. I fenoplasti furono le prime materie plastiche introdotte sul mercato col nome di bacheliti, in omaggio a Leo H. Baekeland, che nel 1906 produsse le prime r.f. per condensazione di fenolo e formaldeide. Da allora queste resine sono sempre state le più usate in assoluto fra tutte le materie plastiche termoindurenti: verso la fine degli anni Sessanta si è però assistito alla grande espansione delle resine termoplastiche (particolarmente PVC e polietilene) che hanno sostituito le termoindurenti in molte applicazioni. Il decadimento relativo dell'importanza dei fenoplasti (che hanno tuttavia continuato a svilupparsi con un tasso del 4-5%, annuo) è dovuto essenzialmente alla maggior facilità di lavorazione delle nuove resine, soprattutto per lo stampaggio ad iniezione. Negli ultimi tempi sono però state messe a punto nuove formulazioni di r.f., molto adatte allo stampaggio ad iniezione: di conseguenza si prevede per il futuro un netto balzo in avanti dell'espansione dei fenoplasti. Questo è dovuto soprattutto al fatto che queste resine hanno una storia di applicazioni ben documentata, ottime caratteristiche ed un prezzo estremamente basso. Un altro fattore che fa prevedere una ripresa del consumo dei fenoplasti è il continuo aumento delle materie prime, in particolare dei metalli e dei prodotti petroliferi: questi aumenti sono invece minori per i fenoplasti, dato che si tratta di materie plastiche fortemente caricate (50% e più) con prodotti molto economici.